Il Presepio Napoletano
tradizione sì, ma non tradizionalismo!
Ogni vero napoletano a
Natale fa il presepio. E' un'usanza antichissima e, come tante
tradizioni partenopee, non ha origine certa, un aneddoto di riferimento,
una partitura rigida. Si fa e basta, e ciascuno si può dilettarsi ed
esprimersi in libertà. Forse è proprio per questo che noi napoletani
siamo così affezionati a questa rappresentazione: non c'è un presepio
uguale all'altro!
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Certo
delle regole da rispettare ci sono, ma si tratta pur sempre di una
"recita a soggetto", di una composizione complessa di vari materiali
semplici, di piccoli meccanismi inventati al momento, fatti per
incantare e non per durare.
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I
pastori: questa è la scelta difficile, fatta di equilibrismo tra i
soldi disponibili e i desideri dell'immaginazione. Il solito dilemma
napoletano! Poche risorse, ma tanta necessità di disporne. Così fantasia
ed immaginazione scendono con il misero borsellino nella strada di Napoli dove è sempre Natale.
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È
San Gregorio Armeno. Percorrerla richiede pazienza: la velocità è
quella di chi, su di un autobus affollato, si accorge improvvisamente di
dover scendere alla prossima fermata. Permesso, permesso! Lì stanno le
botteghe artigiane, le bancarelle colorate. Lì, soprattutto, ci sta il
pezzo mancante del vostro presepio.
Il canovaccio prevede,
oltre ai pastori, almeno una fontana con l'acqua, una bottega, ogni
tipo di animali, e naturalmente il forno con il fuoco pronto ad
accogliere le pizze, i re magi ... ma puoi scegliere anche statuine di
personaggi contemporanei.Natale 2008
L'importanza
del presepio per Napoli è dimostrata dal fatto che tra il Sei e il
Settecento i maggiori scultori si cimentarono nella creazione dei
pastori, del Bambinello e degli altri personaggi della rappresentazione.
I più belli, scenografici e dettagliati sono addirittura esposti nel
Museo di San Martino.
Napoli è un'infinita variazione di un unico tema: se stessa. Proprio come il presepe napoletano, guarda caso!
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