domenica 24 febbraio 2013

Guida di Napoli, Italia

 

Napoli, Italia

Solare, vivace, sfrontata e indimenticabile. Napoli è la musica, il teatro, il Vesuvio, il caffè, la pizza, il mare… Colori, suoni e profumi che rapiscono, conquistano, seducono.
Con la guida di Napoli di Nozio scoprirete la dimensione magica di questa città eccezionale e imparerete ad amarla ancora prima di conoscerla dal vivo. Troverete tante notizie utili sulla vita e sulla cultura di Napoli: storia, arte, enogastronomia, shopping, eventi, itinerari. E ancora caffè e negozi storici, ristoranti e hotel di Napoli.
Conoscere Napoli significa anche gustarne le prelibatezze gastronomiche, lasciandosi sedurre dai sapori forti e decisi della sua cucina. Questi sapori sono il prodotto di contaminazioni con altre culture: attraverso i secoli, arabi, normanni, spagnoli, francesi si sono alternati nel domino della città, apportando di volta in volta il loro contributo gastronomico. Il risultato è una cucina unica nel suo genere, perennemente sospesa tra il raffinato e il popolare, in cui i prodotti tipici di questa terra così fertile vengono preparati secondo ricette elaborate che spesso richiedono molto tempo.
La cucina napoletana è conosciuta in tutto il mondo soprattutto per la pizza, piatto a cui abbiamo dedicato il nostro itinerario virtuale, ma anche per altre gustosissime e fantasiose ricette come i sughi con cui condire la pasta, i piatti a base di pesce e i dolci.
A Napoli il caffè rappresenta un rito irrinunciabile, un tempo consumato con l'antica caffettiera napoletana resa celebre da Edoardo De Filippo e Totò.

Il Presepio Napoletano



Il Presepio Napoletano
tradizione sì, ma non tradizionalismo!
Ogni vero napoletano a Natale fa il presepio. E' un'usanza antichissima e, come tante tradizioni partenopee, non ha origine certa, un aneddoto di riferimento, una partitura rigida. Si fa e basta, e ciascuno si può dilettarsi ed esprimersi in libertà. Forse è proprio per questo che noi napoletani siamo così affezionati a questa rappresentazione: non c'è un presepio uguale all'altro!
     
Certo delle regole da rispettare ci sono, ma si tratta pur sempre di una "recita a soggetto", di una composizione complessa di vari materiali semplici, di piccoli meccanismi inventati al momento, fatti per incantare e non per durare.
 
I pastori: questa è la scelta difficile, fatta di equilibrismo tra i soldi disponibili e i desideri dell'immaginazione. Il solito dilemma napoletano! Poche risorse, ma tanta necessità di disporne. Così fantasia ed immaginazione scendono con il misero borsellino nella strada di Napoli dove è sempre Natale.
 
È San Gregorio Armeno. Percorrerla richiede pazienza: la velocità è quella di chi, su di un autobus affollato, si accorge improvvisamente di dover scendere alla prossima fermata. Permesso, permesso! Lì stanno le botteghe artigiane, le bancarelle colorate. Lì, soprattutto, ci sta il pezzo mancante del vostro presepio.
Il canovaccio prevede, oltre ai pastori, almeno una fontana con l'acqua, una bottega, ogni tipo di animali, e naturalmente il forno con il fuoco pronto ad accogliere le pizze, i re magi ... ma puoi scegliere anche statuine di personaggi contemporanei.Natale 2008

L'importanza del presepio per Napoli è dimostrata dal fatto che tra il Sei e il Settecento i maggiori scultori si cimentarono nella creazione dei pastori, del Bambinello e degli altri personaggi della rappresentazione. I più belli, scenografici e dettagliati sono addirittura esposti nel Museo di San Martino.

Napoli è un'infinita variazione di un unico tema: se stessa. Proprio come il presepe napoletano, guarda caso!

Napoli ed il Vesuvio


Se l'oleografia popolare ci tramanda frequentemente il bozzetto suggestivo del golfo di Napoli incorniciato dal profilo fumante del Vesuvio, sia che si tratti di antiche stampe o pitture, sia che si tratti di sbiadite cartoline, non bisogna dimenticare la realtà di questo vulcano attivo, situato 12 Km a sud-est della città. Allo stesso modo se il Vesuvio è parte integrante del paesaggio napoletano, esso ha di fatto condizionato la vita stessa e la storia di un vastissimo territorio. Unico esempio di vulcano in attività nella porzione continentale dell'Europa, è caratterizzato da un profilo tronco-conico e da una complessa struttura morfologica. L'apparato vulcanico del Vesuvio, riconducibile al tipo dei vulcani a recinto, presenta due entità morfologiche ben delineate e distinte: il Monte Somma ed il Vesuvio propriamente detto.
Il primo rappresenta la struttura vulcanica originaria che si innalza sino a 1132 m, mentre il secondo, noto anche come Gran Cono, è situato all'interno del grande recinto, posizionato eccentricamente verso sud, e raggiunge attualmente un'altezza di 1172 m.
L'orlo craterico del monte Somma sviluppa una circonferenza di quasi 11 Km, mentre quello del Vesuvio misura circa 1500 m. Il gran cono è separato dal recinto vulcanico primario del Somma dalla cosiddetta valle del Gigante, a sua volta distinta in atrio del Cavallo (ad ovest) e valle degl'Inferno (ad est). Geologicamente costituitesi nella tarda età pleistocenica, il vulcano vanta una lunga attività riassumibile in quattro fasi: Somma primitivo, Somma antico, Somma recente e Vesuvio. Tra le più note eruzioni, delle quali abbiamo testimonianze certe, figurano quella catastrofica del 24 agosto del 79 d.C. - che rase al suolo Pompei, Ercolano e Stabia - e quelle del 472, 685, 1036, 1139, 1631, 1737, 1794, 1822, 1855, 1858, 1861, 1872, 1906, 1929 (consulta la pagina Napoli ed il Vesuvio). L'ultima eruzione, quella del marzo 1944, distrusse le località di San Sebastiano al Vesuvio e di Massa di Somma, denunciando in maniera inequivocabile i rischi ed i limiti della smisurata urbanizzazione sviluppatasi alle pendici del vulcano. Quest'ultima persiste tutt'oggi in misura inopinata, quasi a voler rinnovare l'eterna sfida dell'uomo all'inquieta montagna.